Gran tour della Croazia

Le vacanze in Croazia non iniziano nel modo migliore: sono parecchi giorni che su tutta l'Europa imperversano condizioni di caldo estremo. Il viaggio inizia in piena notte e si protrae praticamente per tutto il giorno in direzione di Zagabria. Se nelle ore notturne il caldo è sopportabile grazie alla climatizzazione del pullman, durante le ore diurne viaggiare sotto il sole è decisamente fastidioso perché il sistema di climatizzazione del pullman riesce appena ad attenuare la calura. A Zagabria arriviamo nel tardo pomeriggio. Visitiamo, se così si può dire, il centro storico a bordo del pullman. Gli edifici sono per la maggior parte in pessimo stato di conservazione; ovunque è un susseguirsi di intonaci e stucchi staccati. Mi viene da pensare che i croati aspettino di entrare in Europa per richiedere i contributi per la salvaguardia del patrimonio storico artistico. In seguito veniamo accompagnati da una guida locale per la visita della città storica, a cominciare dalla cattedrale, che a mio parere non è un granché. Zagabria non offre molto da vedere e per di più la chiesa di San Marco non è raggiungibile perché nel palazzo al suo fianco, che ospita la presidenza della repubblica, c'è un capo di stato o di governo in visita ufficiale e tutta la piazza è chiusa dal servizio di sicurezza. Dobbiamo accontentarci di vedere la piccola ma interessante chiesa dal fondo della piazza. Le tegole di questa bella chiesa gotica sono di diversi colori per formare gli stemmi della Croazia e della città di Zagabria. La guida ci dice anche che il suo portale è uno dei più belli di tutta la Croazia. Dobbiamo crederlo su parola perché, come ho detto, non ci possiamo avvicinare. Per la prima notte in Croazia pernottiamo a Zagabria, che per quanto mi riguarda si poteva tranquillamente evitare.

Il giorno seguente ci alziamo di buon ora. Il nostro tour della Croazia prevede la visita dei laghi di Plitvice. Il parco nazionale del Plitvice è quasi interamente coperto di boschi ed è considerato patrimonio mondiale dell'UNESCO. Al suo interno una serie di laghi creano un affascinante gioco di cascate. I visitatori possono percorrere, lungo la riva, dei piccoli sentieri che in alcuni punti si trasformano in passerelle sull'acqua. A Plitvice trascorriamo tutta la giornata, accompagnati da una guida locale. I boschi, i laghi grandi e piccoli e le numerose cascate che li alimentano ci regalano una giornata di grandi emozioni. Il lago più grande può essere attraversato con barche elettriche. L'unico aspetto negativo della giornata passata nel parco del Plitvice è il caldo praticamente insopportabile che non accenna a diminuire.

La meta seguente è la città di Zara. Zara, o almeno il suo centro storico, risale al periodo di dominazione romana e presenta la tipica struttura con il cardo, il decumano ed il foro. Alla caduta dell'impero romano, dopo un periodo travagliato, Zara conobbe un periodo particolarmente fiorente sotto la dominazione veneziana. Come sempre, o quasi, la nostra guida locale inizia la visita dalla cattedrale, che ha una bella facciata romanica. Anche l'interno è in stile romanico, ma ai lati sono presenti vari altari in stile barocco. Oltre la cattedrale si trova l'antico foro romano. Qui troviamo l'edificio di culto, a mio parere, più interessante di Zara: la chiesa di San Donato. Eretta all'inizio del nono secolo sul selciato del foro romano, ha una pianta circolare con tre absidi anch'esse circolari. La chiesa fu costruita riutilizzando materiali provenienti da antichi edifici romani, cosa che è particolarmente visibile nella zona inferiore dove si vedono pezzi di colonne stese a terra trasversalmente alla parete. Anche all'interno, nella muratura, sono inseriti blocchi di pietra chiaramente provenienti da altri edifici, alcuni anche con iscrizioni romane. Passeggiare all'interno della città è piacevole. Arriviamo fino alla grande torre, al fianco della quale è ancora esistente parte della muratura di cinta e una delle porte di ingresso, costruita nel periodo di dominazione veneziana, che riporta scolpito il leone di San Marco. Sul lungo mare si trova il così detto organo del mare. Si tratta di uno strumento musicale, inserito nella banchina e risalente ai primi anni del ventunesimo secolo. Attraverso delle piccole aperture vengono emessi dei suoni quando le onde del mare spostano l'aria al suo interno. Non è esattamente una melodia, ma il suono emesso è armonioso e la gente se ne sta seduta sui gradini ad ascoltare i suoni mentre si rilassa. Come nei giorni precedenti, caldo insopportabile.

Il giorno seguente "sconfiniamo" in Bosnia. La prima tappa è il piccolo villaggio di Medjugorje, nato dal nulla per via delle così dette apparizioni. Un vero e proprio supermercato dell'iconografia e dei testi religiosi. Decisamente da evitare. Per fortuna lo strazio non dura molto e in seguito ci dirigiamo verso la città di Mostar, che fu fondata nel tardo quindicesimo secolo dai turchi e annessa all'Impero Austro-Ungarico nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Particolarmente importate era il ponte di pietra (Stari Most). Costruito nel quindicesimo secolo dai turchi, si riteneva comunemente che fosse il ponte ad arco singolo più grande del suo tempo, il che lo rendeva uno dei capolavori architettonici dell'umanità. Il ponte collegava le due rive del fiume ma sopratutto la parte musulmana e quella cristiana della città.  Nel periodo della Repubblica Jugoslava questo ponte era simbolo di tolleranza reciproca e di convivenza civile tra le due etnie. Distrutto durante la guerra che ha sconvolto tutta la regione nell'ultimo decennio del secolo scorso è stato ora ricostruito, sotto l'egida dell'UNESCO, identico a quello originale.

La parte interessante di Mostar è proprio quella intorno all'antico ponte e cioè quella musulmana. Il ponte era protetto da due imponenti torrioni, chiamati i "guardiani del ponte". Qui abbiamo occasione di visitare anche una moschea e la "casa turca".

Il giorno seguente ci dirigiamo verso Dubrovnik che si trova all'estremo sud della Croazia. Dubrovnik conquistò la propria indipendenza nel quattordicesimo secolo e fu una città indipendente, una repubblica, tra il quattordicesimo e il sedicesimo secolo. Fu una potenza marinara che risentì della scoperta dell'America e dell'apertura di nuove rotte. Di particolare interesse sono le sue mura di cinta. Costruite nel primo medio evo, sono state modificate e adattate alle nuove esigenze di protezione fino al diciassettesimo secolo. Tutta la cinta muraria e le fortificazioni erano funzionali alla protezione del piccolo porto, oggi denominato Porto Vecchio. L'aspetto attuale della cittadina risale al diciassettesimo secolo, quando la città fu sconvolta da un terremoto. Il sistema viario è costituito da una grande via centrale e alcune vie strette da entrambi i lati. Per qualche motivo, credo collegato alla preparazione di qualche spettacolo, il Palazzo dei Rettori non era visitabile. Peccato, perché credo sia l'unico edificio degno di interesse a Dubrovnik. Purtroppo il caldo insopportabile non accenna a diminuire, e pertanto non sono invogliato a visitare ogni possibile angolino della cittadina. Nel pomeriggio, dopo aver pranzato in un bel localino, siamo andati a fare una gita in barca in cerca di un minimo di frescura. Uscire ed entrare nel piccolo porto fortificato è una sensazione indescrivibile.

Lasciata Dubrovnik ci dirigiamo verso nord. La nostra prossima tappa è Spalato, la cui visita mi ha lasciato un po deluso. Non dico che la visita di Spalato non sia interessante, ma avevo letto che la città era cresciuta intorno al Palazzo di Diocleziano, uno dei più vasti e meglio conservato tra quelli della romanità. Purtroppo non è esattamente così. In realtà, del Palazzo di Diocleziano si è conservato molto poco di accessibile e quel poco è stato riutilizzato come base per le successive costruzioni. All'esterno è ancora visibile una buona parte della muratura perimetrale, anche se questa è stata modificata nel corso dei secoli probabilmente anche più volte. All'interno si è conservata una parte del cortile colonnato (peristilio) e a fianco l'imponente mausoleo di Diocleziano, ora trasformato in cattedrale. Per il resto il palazzo è stato profondamente trasformato, tanto da apparire ora come una cittadina medioevale con il suo dedalo di piccole stradine. Sul lato opposto a quello dal quale siamo entrati vi era la Porta Aurea. Anche qui le decorazioni sono scomparse, insieme alle torri che secondo le ricostruzioni dovevano esistere al tempo di Diocleziano.

Lasciamo Spalato e ci dirigiamo verso Sibenik (in italiano Sebenico). E' questa un'altra città croata che ha ricevuto la sua impronta architettonica durante la dominazione veneziana. La nostra guida ci accompagna fino alla cattedrale di San Giacomo. Si tratta di un edificio imponente costruito tra il quindicesimo ed il sedicesimo secolo. Dall'esterno colpisce per il candore della pietra con cui è costruita e per il tetto con la volta a botte. La cattedrale di Sibenik è un edificio in stile gotico con alcuni elementi rinascimentali. All'interno la chiesa è suddivisa in tre navate separate da colonne che sostengono archi a sesto acuto. Mi ha particolarmente colpito il contrasto tra il bianco dell'esterno e la colorazione scura dell'interno. La mia impressione è che l'interno avrebbe bisogno di essere ripulito di tutto il sudiciume che si è accumulato nei secoli. E' un edificio interessante da vedere.

Dopo la visita della cattedrale, abbiamo alcune ore a disposizione per la visita, per conto nostro, della cittadina. L'ora di pranzo è arrivata e quindi non c'è molta gente per strada e questo rende più piacevole la passeggiata nelle piccole vie cittadine. Purtroppo la Loggia Vecchia, che si trova a fianco della cattedrale, è quasi completamente coperta alla vista dal "dehor" del locale che vi ha sede all'interno. Come nei giorni precedenti fa un caldo insopportabile. Ci prendiamo un gelato e durante la passeggiata vedo dei cartelli che indicano la via per il castello. Poiché abbiamo tempo decido di salire lungo il percorso indicato. Passiamo davanti ad un antico convento i cui giardini sono trasformati in un bar, ma dove è stato preservato uno spazio per un piccolo giardino botanico. Ancora un'ultima salita e arriviamo al castello del quale non resta altro che le quattro mura perimetrali. Tuttavia, salendo sul cammino di ronda si ha un bel panorama di Sebenico, del mare e delle isole.

Il giorno seguente partiamo alla scoperta dell'isola di Krk, che ora è collegata alla terraferma con un lungo ponte. Dell'isola non abbiamo visto molto. Ci siamo trasferiti sulla piccola isola di Kosljun, dove c'è un antico monastero. Qui, oltre alla piccola chiesa c'è un'interessante chiostro. Tornati all'isola di Krk ci aspetta una veloce visita dell'omonima città. Passiamo davanti ai resti all'antico castello dei Frankopan e visitiamo la chiesa. Non ho trovato particolarmente interessante la visita di Krk, ma l'isola si trova in un punto dove si formano forti venti e questo attenua un pò il caldo. In seguito ci trasferiamo ad Abazia dove dedichiamo le ore pomeridiane alle attività balneari. In Croazia non ci sono spiagge e per sfruttare il litorale sono state costruite delle banchine in cemento un po ovunque. Queste banchine sono attrezzate con scalette e trampolini e permettono ai bagnati di utilizzare, per quanto possibile, il mare per fare il bagno e, sopratutto nel nostro caso, per cercare un pò di refrigerio.

Per l'ultimo giorno in Croazia è prevista la visita di Rovigno e di Parenzo. Arrivati a Rovigno siamo colpiti dalle sue case colorate di colori pastello. La visione d'insieme è piacevole, con la chiesa e sopratutto l'alto campanile che domina la cittadina. Saliamo verso la chiesa, nella quale si trova un sarcofago dell'età paleocristiana contenente le spoglie di Santa Eufemia. Per ridiscendere verso il porto utilizziamo un'antica via particolarmente ripida e con il selciato consumato e liscio. Lasciamo Rovigno con un barcone che ci porta a fare una gita sul mare, ma sopratutto in una lunghissima insenatura addirittura chiamata, esagerando un po, "fiordo". La navigazione è piacevole e la brezza marina rinfresca l'aria. All'interno della stretta insenatura vi sono anche tratti in cui ripide pareti di roccia si affacciano a picco sul mare. Terminata la navigazione, attracchiamo al molo, ritroviamo il nostro autobus e partiamo in direzione di Parenzo, cittadina che conserva uno straordinario patrimonio artistico e monumentale.

Parenzo si trova in un luogo  abitato fin dalla preistoria. Nel II secolo a.C. i Romani costruirono un accampamento, che corrisponde all'odierno centro cittadino. La pianta della città mostra ancora la struttura del castrum romano: le strade principali, il decumano ed il cardo sono infatti conservate nelle loro forma antiche. Alla caduta dell'impero romano Parenzo divenne parte dell'impero bizantino. In questo periodo il vescovo Eufrasio terminò la costruzione della grande basilica che da lui prese il nome. Il complesso della Basilica Eufrasiana, risalente al V secolo ma ampliato nel VI sotto il vescovo Eufrasio, è il principale monumento di Parenzo. Nella città si trovano alcune case romaniche e bei palazzi gotici veneziani. Ho trovato molto piacevole la visita di Parenzo e particolarmente interessante la famosa basilica Eufrasiana con i suoi splendidi mosaici, specialmente quelli che appartenevano alla pavimentazione della basilica originale.

Le vacanze in Croazia sono ormai terminate. Sulla via del ritorno è prevista la visita delle famosissime grotte di Postumia, che si trovano in Slovenia. Le Grotte di Postumia (Postojnska jama), sono una successione lunga parecchi chilometri di gallerie e sale con concrezioni calcaree. Si tratta della più grande cavità del Carso e allo stesso tempo anche la più visitata grotta turistica d’Europa. Le grotte si visitano, nella parte iniziale, con un trenino elettrico e grazie all’illuminazione elettrica si può ammirare la grandezza e la grandiosità del mondo sotterraneo. Lasciato il trenino si prosegue a piedi utilizzando dei comodi passaggi in cemento che permettono anche di limitare l'impatto dei visitatori sulla formazione delle concrezioni. La temperatura stabile nelle grotte é tra gli 8 e i 10°C (finalmente un pò di frescura). Le grotte ci offrono uno spettacolo naturale veramente emozionante. Una degna conclusione di questo bel viaggio attraverso le bellezze naturali e storiche della Croazia, Bosnia e Slovenia.

Alcune fotografie

Qui puoi trovare alcune fotografie del viaggio. Per vedere tutte le fotografie o il video utilizza gli appositi collegamenti nel menu centrale.

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