Tour del Portogallo

Il tour del Portogallo inizia da Lisbona. Appena preso possesso della camera d'albergo ci rechiamo in centro città per iniziare la visita delle parti che non rientrano nel tour. Il primo luogo in cui ci rechiamo è la piazza del commercio. Dalla piazza, attraverso l'arco di trionfo, si accede alla via Augusta, la zona pedonale di Lisbona. Percorriamo parte della via per poi deviare alla nostra destra, verso la collinetta sulla quale svetta l'antico castello. Purtroppo arrivati all'ingresso scopriamo che stanno chiudendo per cui non ci sarà possibile visitarlo. Qualche foto notturna all'esterno del castello, una  piacevole passeggiata nel  dedalo di stradine del quartiere intorno al castello e ci dirigiamo verso il quartiere Restauradores.

Questo è il quartiere dove si trovano le grandi piazze di Lisbona. Poco più avanti si trova il famoso ascensore di "Santa Justa". Costruito all'inizio del ventesimo secolo è composto da una torre in ferro che permette l'accesso ad una passerella che collega l'ascensore con la collina di fronte. Oggi è trasformato in monumento storico. Con pochi euro si può salire con l'ascensore in cima alla torre, dalla cui terrazza si può ammirare il bel panorama. Appena il tempo di una passeggiata serale ed è giunta l'ora della cena. Si torna in albergo. A Lisbona, i partecipanti al tour sono arrivati in orari diversi e così il nostro accompagnatore ha organizzato una riunione in una saletta dell'albergo. Ha dei modi che non mi piacciono. Praticamente, a parte una minima esposizione del percorso del tour, ci dice di rispettare gli orari e soprattutto "di non rubare cibo dalla sala ristorante". Ho subito l'impressione di avere a che fare con un deficiente.

L'albergo è situato in prossimità del Tago, proprio sotto il ponte 25 aprile. Al mattino è tutto immerso in una fitta nebbia e il ponte sembra sparire nel nulla. Inizia la visita di Lisbona con la guida. Il primo monumento che visitiamo è la cattedrale. Si tratta di una bella costruzione in stile romanico, anche se l'abside è stata "barocchizzata" in seguito. Fu costruita nel XII secolo, subito dopo la riconquista della città da parte dei cristiani ed è uno dei pochi edifici di Lisbona che non furono completamente distrutti dal terremoto del XVIII secolo. In seguito è prevista la visita del quartiere denominato Alfama. Si tratta del gruppo di case che si trovano tra l'antica cittadella contenente il castello ed il mare. Descritto  nella documentazione del tour e dalla nostra guida come un pittoresco  quartiere interessante da vedere, è invece un cumulo di case fatiscenti che a mio parere non rappresentano nessun interesse per il visitatore. In seguito ci spostiamo nella zona chiamata Belem. E' in questo quartiere che si trova la famosa torre; quando giungiamo alla torre, che si trova a pochi metri dalla riva, la nebbia che ricopre il Tago non si è ancora diradata; la torre ci appare immersa nella nebbia e questo contribuisce a renderla ancora più misteriosa e affascinante. In seguito siamo andati a vedere il monumento alle scoperte. Rappresenta una caravella stilizzata, sui cui fianchi sono scolpite delle figure: sono gli eroi portoghesi dell'età delle scoperte. Fu costruito nel 1960 e personalmente non mi è piaciuto; l'ho trovato, come dire, un po' "kitsch" e, per certi versi, addirittura triste: fu un maldestro tentativo di ridare lustro ad una nazione in crisi economica e sociale ricordandone i fasti di un tempo ormai andato. A Lisbona era prevista anche la visita del famoso monastero Dos Jeronimos o perlomeno della chiesa. Davanti al chiostro, a pagamento, c'è una fila interminabile. Ci accingiamo ad entrare in chiesa e... ci sbattono letteralmente la porta in faccia: "la chiesa è chiusa". Nulla poterono le proteste della guida e ce ne dovemmo andare. Parlando con la guida veniamo a sapere che il parroco non apprezza di avere la sua chiesa piena di turisti; e pensare che è un monumento iscritto al patrimonio dell'umanità. In fin dei conti, che un edificio di culto sia chiuso ai turisti non mi scandalizza affatto. Basta dirlo chiaramente e non inserirlo tra i monumenti visitabili. Se pensate di andare in Portogallo, sappiate che questo monastero probabilmente non potrete visitarlo.

Nel pomeriggio il nostro tour ci ha portati a Sintra, diventata famosa in quanto luogo di villeggiatura dei reali del Portogallo. Si tratta di una piacevole cittadina dove abbiamo potuto visitare anche il bel palazzo reale, riconoscibile per i due grandi comignoli conici. Lungo la strada per Sintra ci siamo anche fermati a Capo da Roca, una scogliera a picco sul mare alta 140 metri e che rappresenta l'estrema punta a ovest del continente europeo.

Alla sera facciamo ritorno a Lisbona. Era prevista la solita cena "tradizionale" con balli tipici e musica fado. A me queste serate non sono mai piaciute, ma un po' per curiosità e un po' per necessità di provvedere alla cena in una città sconosciuta, decido di aderire. Il locale è abbastanza spazioso ma le tavolate sono poste le une quasi a contatto con le altre e i posti sono talmente stretti che non ci si può muovere senza disturbare i vicini. Per le porzioni: io sono uscito dal locale che avevo ancora fame. Senza contare i turisti della tavolata dietro alla nostra (italiani anche loro) che si lamentavano delle nostre chiacchiere perché non potevano godere pienamente della musica. Che cavolo! è un ristorante mica un teatro! Mi viene anche da fare un'osservazione. Nel locale eravamo stipati come sardine; e le uscite di sicurezza? Non dico che non ci fossero ma io non le ho viste malgrado le abbia anche cercate con lo sguardo E se non le vedo, anche se ci sono, a cosa servono? Come dice il detto: a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. E allora sapete cosa vi dico: queste cene sono sempre da pagare a parte, in contanti all'accompagnatore; non è che il tour operator non vuole entrarci proprio perché tutti questi locali, così detti tradizionali, non rispettano le regole di sicurezza? Aspettiamo che succeda qualche disgrazia e poi vediamo cosa si dice. Per quanto mi riguarda, basta. Al prossimo viaggio non aderisco più a queste serate che tra l'altro sono parecchio costose. Quasi mi dispiace aver aderito anche all'altra cena di questo tipo, prevista a Porto.

Il giorno seguente lasciamo Lisbona e ci dirigiamo verso Nord. Dopo un paio di ore di strada arriviamo a Obidos, una piccola perla, un'insieme di case imbiancate cinte da mura trecentesche. Obidos sembra essere rimasta uguale quella che il re Dinis offrì come regalo di nozze a Isabella di Aragona verso la fine del XII secolo perché la città nuova non è visibile. Penetriamo all'interno delle mura attraverso una porta imponente e percorriamo parte della piccola via centrale ma a mio parere la parte più  interessante di Obidos è la sua cinta muraria. Il cammino di ronda è completamente percorribile ed è una passeggiata davvero piacevole. Da qui è possibile osservare sia l'interno della cittadina, sia le campagne all'esterno. L'antico castello è stato più volte ricostruito e modificato; oggi ospita un albergo.

Lasciamo Obidos e ci dirigiamo verso l'oceano, più precisamente verso Nazarè. Si tratta di una cittadina balneare con una bella spiaggia. Oggi il mare non pare particolarmente agitato, ma le onde dell'oceano sono comunque maestose. La spiaggia è praticamente deserta e la natura appare in tutta la sua bellezza. Pranziamo in un ristorante vicino alla spiaggia e al pomeriggio ci spostiamo nella parte alta, sopra la scogliera. Da qui si gode di un fantastico panorama, con la costa oceanica e la spiaggia che si estendono a vista d'occhio.

Siamo diretti a Coimbra per la notte. Prima, però, ci aspetta una bella sorpresa. Facciamo tappa al monastero di Alcobaça per visitarne la chiesa che, a mio parere, ci ricompensa pienamente dalla mancata visita della chiesa del monastero do Jeronimos a Lisbona. Il complesso è molto esteso, ma noi abbiamo tempo soltanto per la visita della chiesa, che in molte guide è definita come la più estesa del paese, anche se questo non è corretto. Al massimo si può dire che è la più grande chiesa antica del paese. La facciata di questo edificio ricorda un po' le grandi cattedrali francesi, con le due torri sui lati e il grande portale gotico. All'interno la chiesa ha il soffitto a volta e le alte colonne che sostengono la navata sono semplici ed austere. L'insieme è armonico e dall'ingresso la successione delle possenti colonne da un po l'impressione di una parete continua.

Passiamo la notte a Coimbra, che è la sede di una delle più antiche università europee. La visita della città comincia proprio dalla sede dell'antica università, nella parte alta dell'abitato. Non è molto interessante. Un grande spiazzo con intorno i corpi di fabbrica risalenti al settecento. C'è anche una biblioteca costruita nel XVIII secolo, che ovviamente contiene parecchi libri antichi; è divisa in tre sale con gli scaffali su due livelli, che arrivano fino al soffitto. La biblioteca è riccamente decorata con legni preziosi e oro. Mi tornano alla mente gli studi di biblioteconomia e mi rendo conto che qui è possibile vedere dal vero un classico esempio di biblioteca del settecento. Visitiamo anche la cappella e lasciamo la sede dell'antica università. Scendiamo verso il fiume. Il percorso attraverso il quale la guida ci conduce non ha particolare interesse. L'unico punto degno di nota è l'antica cattedrale. La merlatura e le linee semplici le conferiscono l'aspetto di una fortezza. Si tratta di un bel esempio di architettura romanica.

Lasciamo Coimbra in direzione di Porto. Per il pranzo ci siamo fermati ad Aveiro, costruita a fianco di una laguna che è possibile vedere a bordo di barche con la prua colorata. Dopo pranzo ci siamo trasferiti sulla costa oceanica, la cui spiaggia è raggiungibile attraversando una grande duna di sabbia. Non ci sono bagnanti e le grandi onde dell'oceano si infrangono rumorosamente sulla spiaggia; è proprio un bel paesaggio.

Alla sera arriviamo a Porto. Era prevista una serata con navigazione notturna sul fiume e cena in ristorante tipico. Assolutamente da evitare. Vista dal fiume Porto non offre, a mio avviso, nulla di particolare. Arriviamo al ristorante. Come al solito ci ritroviamo ammassati. E pensare che metà ristorante è vuoto. Decido di lamentarmi con l'accompagnatore, il quale con aria scocciata, se non arrabbiata mi dice: "non cominciamo a fare polemiche". Bene, le polemiche ci sono state. Si conferma l'impressione della prima serata: è un deficiente.

La città di Porto, a mio avviso, non è per niente interessante. Tutto il centro storico è riconosciuto patrimonio dell'umanità, ma per quanto ho avuto modo di vedere è un'insieme di case fatiscenti e in gran parte abbandonate, come si può vedere in una delle foto qui a lato. Visitiamo la cattedrale: la parte più interessante è il chiostro gotico. Dal chiostro si accede anche alle sale del tesoro. Porto è stata una città industriale nei secoli scorsi. Del periodo di maggior importanza industriale e commerciale rimangono ancora le tracce nel monumentale palazzo della borsa, che fu sede della camera di commercio e del tribunale di commercio. Fu costruito intorno alla metà del XIX secolo e oggi è ancora in parte utilizzato, ma visitabile come un museo. C'è anche un grandioso ponte in ferro, progettato da un allievo di Eifel. Se a Porto non c'è niente di particolarmente importante, basta attraversare il fiume per trovare la vera attrattiva di Porto, che in realtà non è nel comune di Porto. Sto parlano delle tante cantine nelle quali invecchia il vino che dalla città prende nome: il porto. Abbiamo visitato una delle cantine, con assaggio finale; da non perdere.

Lasciamo Porto. La prossima tappa del tour è Guimaraes, che fu la prima capitale del Portogallo nel XII secolo. Qui è prevista la visita al grande palazzo detto dei duchi di Bragança. Si tratta di un grandioso monumento, residenza nel XV secolo della famiglia che assunse al titolo reale del Portogallo nel XIX secolo.  Il palazzo è piacevole da visitare, ma si tratta di un falso storico. Praticamente in rovina nel XIX  secolo fu quasi interamente ricostruito nel XX secolo per volere dell'allora dittatore che lo usava come residenza presidenziale. A Guimaraes ci sono anche i resti dell'antica fortezza medievale la cui costruzione risale al X secolo, che incredibilmente non visitiamo. Siccome il castello è proprio dietro al palazzo dei duchi di Bragança, chiedo alla nostra guida locale se è possibile aspettare un attimo, giusto il tempo di vedere l'esterno del castello. Mi dice che qualche minuto si può fare. Mi avvio con gioia verso l'antico maniero; arrivato sotto le mura, non so perché, mi giro indietro e vedo che il gruppo si è già messo in marcia. Niente visita al castello! Attraversiamo il centro di Guimaraes, che ritengo senza interesse e arrivati davanti alla chiesa, in una piazzetta dove ci sono alcuni negozi di cianfrusaglie e bar ci viene detto che abbiamo circa 45 minuti per gli acquisti prima di raggiungere il pulman. Niente visita al castello e 45 minuti ad aspettare il pulman!

Le vacanze in Portogallo giungono al termine. Durante questo ultimo giorno di tour sono previste le visite del monastero di Batalha e di Fatima.

Il monastero di Batalha è un vero capolavoro di architettura in stile gotico manuellino. Assolutamente da non perdere. Finalmente ci viene lasciato un po di tempo per la visita e così mi allontano dal gruppo per visitare in tutta tranquillità la chiesa e il chiostro. Molto interessanti anche le cappelle cosi dette incompiute perché l'enorme volta che avrebbe dovuto coprirle non fu mai realizzata.

Fatima è famosa per le apparizioni mariane. Personalmente non mi importa  dell'aspetto religioso legato ai pellegrinaggi. L'unica cosa interessante è l'enorme chiesa della Santissima Trinità. Un gioiello di architettura moderna. Mi viene da pensare che la storia dell'arte e dell'architettura si percorre in gran parte attraverso gli edifici di culto, e la nuova chiesa della Santissima Trinità rappresenta, per ora, il punto di arrivo. Si tratta di un edificio di grandi dimensioni a pianta circolare; non ci sono pilastri, tutto è sostenuto da due grandi architravi in cemento. La luce naturale filtra all'interno dal soffitto e non ci sono finestre, che peraltro sarebbero inutili viste le dimensioni dell'edificio. Malgrado la chiesa sia particolarmente estesa, a mio parere, è perfettamente proporzionata e all'interno non si ha l'impressione di "perdersi", ma anzi si prova una sensazione di raccoglimento, di partecipazione.

Le vacanze in Portogallo finiscono con un grosso spavento, per fortuna senza conseguenze. Al momento del ritorno, mi reco all'aeroporto di Lisbona, e vado allo sportello della TAP per il check in. Una gentile signora prende i miei documenti, digita un po' sulla tastiera del PC e mi dice sorridendo: "signore lei è in attesa, abbiamo una situazione di over booking e se non c'è qualcuno che non arriva lei non parte". Inutile prendersela con l'impiegata dello sportello: non è mica colpa sua. Vengo dirottato allo sportello della biglietteria dove scopro che è normale che ci sia over booking e che i tour operator ottengono prezzi talmente bassi sui voli che se qualcuno deve rimanere a  terra sono i clienti dei viaggi organizzati. L'impiegata però mi dice di non preoccuparmi, "ci sono buone probabilità di partire"; di solito c'è sempre qualcuno che non arriva. Infatti è così e finalmente si torna a casa.

Un'ultima considerazione; andare o non andare in vacanza in Portogallo? Direi proprio di no. Se poi non potete farne a meno cercate almeno di evitare i tour organizzati. Le grandi città non mi sembrano interessanti, ma forse cercando bene qualche cosa che giustifichi un viaggio in Portogallo si può trovare: ad esempio la costa oceanica e cittadine come Obidos.

Alcune fotografie

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Lisbona Lisbona di notte ponte 25 aprile a LisbonaCattedrale di Lisbona Torre di Belem - LisbonaMonumento alle scoperte Sintra Capo da Roca Obidos obidos Nazaré Nazaré Alcobaça Alcobaça Coimbra - Antica biblioteca universitaria Coimbra - Antica cattedrale Aveiro Aveiro Il centro storico di Porto Cattedrale di Porto Le cantine del porto Guimaraes castello di Guimaraes castello di Guimaraes Chiostro a Batalha Batalha Chiesa della Santissima Trinità, Fatima