I vulcani d'Alvernia
L'alvernia, in francese Auvergne,
deve la sua particolare conformazione geografica al fatto di trovarsi
sopra una faglia che ha originato nella regione varie zone vulcaniche
sin dai tempi remoti.
La zona di attività vulcanica più recente, con eruzioni comprese
tra 100.000 e 5.000 anni fa, si trova nell'area del parco naturale
regionale dei vulcani d'Alvernia che raggruppa al suo interno un
complesso di circa ottanta vulcani. Si tratta della Chaîne des Puys,
detta anche Monts Dômes, in cui i vulcani sono orientati in una direttrice
nord-sud parallelamente alla faglia di Limagne, che è tuttora attiva.
Quasi tutti i vulcani della catena sono il risultato di una sola fase
di attività eruttiva, ed è questo il motivo della loro modesta
dimensione.
La visita dell'Alvernia inizia con uno dei più recenti ed il più alto di
questi vulcani spenti: il Puy de Dôme. Verso le due del pomeriggio
arriviamo alla stazione del moderno treno a cremagliera, denominato
Panoramique des Dômes, che ci permette
di raggiungere la cima in circa mezzora. Il Puy de Dôme, alto circa
1450 metri, domina nettamente i suoi vicini elevandosi circa 650 metri
sopra l'altopiano situato ad un'altitudine di 800 m, per cui dalla sua
cima si può osservare il paesaggio circostante, con tutta la
catena dei vulcani e la vasta pianura alla base dell'altopiano. In cima
al Puy de Dôme c'è un centro di osservazioni meteorologiche e un pilone
per le telecomunicazioni. Questo vulcano, per via del fatto che domina
tutta la regione, è stato nell'antichità sede di insediamenti
religiosi. In epoca romana qui si trovava un grande tempio dedicato a
Mercurio. Purtroppo le rovine non sono attualmente visitabili perché
sono in corso lavori di restauro.
La mattina seguente continua l'esplorazione della catena dei
vulcani. In particolare decidiamo di salire sulla cima del Puy Pariou,
un vulcano alto circa 250 metri sopra l'altopiano, che ha la tipica
forma di un vulcano stromboliano ed ha un cratere che è un cerchio
quasi perfetto per 90 metri di profondità e 200 metri diametro. Si
trova poco fuori dall'abitato di Orcines dove abbiamo passato la notte.
Raggiungere la cima del vulcano non è difficile. Alla sua base c'è un
grande e comodo parcheggio dove lasciare l'auto. il sentiero da
percorrere, sul lato nord del cono, è ben indicato e si sviluppa
interamente nel bosco evitando così l'esposizione al sole. Il percorso
non è difficile e per raggiungere il cratere ci vuole poco più di
un'ora. In cima si possono osservare i vulcani tutto intorno, con il
Puy de Dôme a poca distanza. Quello che colpisce maggiormente è che la
forma del cono e del cratere sono praticamente perfette, identici
all'idea generalmente diffusa della forma dei vulcani. Non è un caso se
un importante produttore di acqua minerale della regione ha utilizzato
proprio questo vulcano come logo. Non può mancare la discesa
all'interno del cratere, molto ripido e completamente inerbito, Da
qualche tempo è stata costruita, sul lato sud, un'altra via di accesso
alla cima del Puy Pariou, costituita da un camminamento attrezzato con
una specie di passerella in legno. Siccome questa via è maggiormente
esposta al sole decidiamo di ridiscendere dalla via a nord, interamente
immersa nel bosco.
Passiamo in albergo per rinfrescarci e riposare un po'. Nel
pomeriggio andiamo a visitare il Volcan de Lemptégy, che è stato
utilizzato per una cinquantina di anni come cava per l'estrazione delle
scorie vulcaniche che venivano utilizzate come ghiaia. Ora la cava è
chiusa e il sito è utilizzato come attrazione turistica, visitabile a
bordo di un piccolo trenino. Per effetto dell'estrazione delle scorie
sono visibili i due camini magmatici che sono stati lasciati integri e
le stratificazioni di lava dovute alle eruzioni sia dello stesso
vulcano Lemptégy sia dei vulcani circostanti.
Per terminare la giornata ci siamo dedicati ad una visita
storica; L'alvernia feudale era parte dei territori del ducato
di Aquitania. Tuttavia i duchi esercitavano un potere limitato
sull'Alvernia favorendo l'emersione di potenti famiglie locali
costantemente impegnate in guerre private e che costruirono un gran
numero di castelli e fortezze. La situazione della regione era talmente
insicura che il vescovo di Clermont si adoperò per l'istituzione, nel X
secolo, della Pace di Dio che permise di regolare i rapporti tra i 3
ordini della civiltà medievale. Questo portò ad un periodo di rinascita
e di prosperità, testimoniato dall'edificazione di un gran numero di
imponenti basiliche romaniche ed è durante il concilio tenutosi a
Clermont nel 1095 che il papa da l'avvio alla prima crociata. In
seguito l'Alvernia, in quanto parte dell'Aquitania, divenne inglese e
fu sconvolta dalla guerra dei cent'anni. Nel XVI secolo l'Alvernia fu
interessata alle guerre di religione tra cattolici e protestanti.
Questa successione di avvenimenti storici fa capire per quale motivo
questa regione francese sia ricca di antichi manieri e fortezze,
molti dei quali ridotti a ruderi.
Il primo monumento storico che abbiamo visitato è il castello di
Pontgibaud, chiamato Château Dauphin. Il donjon originale fu edificato
da conti Dauphin d'Alvernia alla fine del XII secolo. Il torrione,
inizialmente inglese fu conquistato dai francesi e nel corso dei secoli
seguenti venne trasformato in una vera e propria fortezza dotata
di cinta muraria e torri. Nel rinascimento venne costruito un nuovo
edificio più confacente alle mutate esigenze dei nobili e la fortezza
venne progressivamente abbandonata. Nel XIX secolo i proprietari
decisero di eliminare il corpo di fabbrica rinascimentale divenuto
fatiscente e di recuperare l'originale torrione medievale. Château
Dauphin è ancora abitato dai discendenti della famiglia che permettono
la visita della corte e del piano terra. Dovrebbero esserci anche dei
giardini di particolare pregio che però paiono quasi abbandonati.
Il giorno seguente è stato dedicato alla visita di
Clermont-Ferrand. Questa città era anticamente divisa in due distinti
villaggi: Clermont e Montferrand. La prima cosa che visitiamo è lo
storico quartiere di Montferrand,
ricco di molti edifici medievali e rinascimentali, case a graticcio e
con le strade che ricordano l’antica vocazione commerciale di questo
villaggio-città. In seguito ci dirigiamo verso l'Aventure Michelin, un
avveniristico spazio espositivo, dove si ripercorre la storia della
Michelin e del trasporto su gomma, ma anche quella delle carte
geografiche e delle guide che hanno contribuito alla nascita del
moderno turismo. All'interno del percorso di visita é dedicato largo
spazio a Bibendum, da decenni mascotte e logo del gruppo.
Al pomeriggio ci spostiamo nella zona storica di Clermont. anche
qui rimangono tracce delle antiche abitazioni, ma l'edificio più
interessate da vedere è la basilica romanica di Notre-Dame-du-Port. La
basilica attuale, ricostruita sulle rovine di una costruzione
preesistente risale al XI - XII secolo. Il suo nome sembrerebbe
derivare dal nome del quartiere nel quale si trova che nel medioevo era
chiamato port, da latino portus, ad indicare il luogo dove si trovavano
i magazzini della città. Questa basilica, fa parte delle maggiori
basiliche romaniche d'Alvernia ed è molto interessante da visitare.
Appare armoniosa e perfettamente proporzionata. Particolarmente
interessante il coro e il deambulatorio separati da una serie di
colonne con capitelli istoriati di pregevole fattura.
Passeggiando nel centro storico di Clermont Ferrand siamo anche
passati davanti alla cattedrale la cui costruzione inizio nella prima
metà del XII secolo e fu terminata a fine XIX secolo. Presenta una
imponente facciata neogotica.
Terminata la visita di Clermont ferrand ci dirigiamo verso nord e
più particolarmente in direzione della valle della Sioule. Cercando un
albergo per la notte siamo arrivati fino al Château-Rocher, imponente
fortezza in rovina. Fu costruita su una falesia di 150 metri di altezza
a strapiombo sul fiume. Destinata a proteggere la vallata e il ponte di
Menat, luogo di passaggio tra l'Alvernia ed il Borbonese, fu costruita
a partire dal XI secolo ma è ormai abbandonata da secoli. Dalle rovine
del castello si può vedere un bel panorama sulla vallata sottostante.
Il giorno seguente è stato dedicato quasi interamente ad un
attività ludico sportiva: la discesa in canoa della Sioule. Prima di
recarci presso la struttura che ci metterà a disposizione la canoa e il
trasporto abbiamo il tempo di fermarci a vedere l'antico chiostro
dell'abazia di Menat e il ponte romanico a schiena d'asino che si trova
in località Pont de Menat. Non resta che infilare il giubbotto di
sicurezza e iniziare la discesa, di una lunghezza di circa 20
chilometri, in canoa lungo la Sioule.
Il giorno dopo risaliamo il corso della Sioule alla ricerca di
alcune curiosità geografiche. La prima è l'impressionante meandro sulla
Sioule. É visibile dal belvedere del Paradiso
in prossimità del paesino di Queuille.
In seguito ci siamo spostati al Gour de Tazenat che è un lago di
origine vulcanica che occupa un cratere e ha una forma quasi
perfettamente rotonda. Intorno al lago c'è un bosco attraversato da un
comodo sentiero che ne fa il giro. Il luogo è piacevole da visitare e
troviamo un posticino dove riposare e fare un pic-nic.
Nel pomeriggio abbiamo visitato due castelli. Il primo,
denominato castello di Chazeron, si trova a
Loubeyrat. Fu una imponente fortezza nel XI - XII secolo. fu in seguito
trasformato in una lussuosa residenza nel XVII secolo.
L'ultimo castello che visitiamo in questa giornata è il castello di
Tournoël, situato nel comune di Volvic. Il castello è parzialmente in
rovina, e in parte recentemente ricostruito, ma malgrado questo la
visita risulta comunque piacevole.
Il giorno seguente è stato interamente dedicato alla visita di
Vulcania. Luogo di apprendimento
e di svago al tempo stesso, Vulcania è un parco a tema che permette a
tutti di comprendere meglio il funzionamento dei vulcani. Qui, a fianco
di ambienti in cui si spiega scientificamente la formazione dei vulcani
ed in particolar modo di quelli della regione, vi sono una serie di
animazioni multimediali che rendono più piacevole e meno monotono
l'apprendimento. Il sito di Vulcania si trova in mezzo ad un grande
parco e la maggior parte delle attrezzature è sotto terra, rendendo il
parco perfettamente integrato all'ambiente circostante. Dall'esterno si
nota quasi soltanto il grande cono che simboleggia i vulcani.
Il giorno seguente inizia con la visita del borgo medievale di
Orcival, dove si trova una delle più importanti basiliche romaniche
d'Alvernia. In Alvernia sono presenti una serie di basiliche che
presentano forti similitudini architettoniche. Le chiese principali
sono caratterizzati da una particolare struttura della zona absidale
con volumi in crescita. Ai lati del transetto vi sono due piccole
absidi e ci sono una serie di absidi radiali oltre il deambulatorio. Il
coro è sostenuto da una serie di colonne che delimitano il
deambulatorio. La zona centrale del transetto è sormontata da un volume
a forma di parallelepipedo, che rafforza l'impressione di slancio verso
l'alto, e infine il tutto è sormontato da un campanile a sezione
ottagonale. Sulle facciate le finestre sono inserite in un doppio
ordine di arcate cieche.
Il borgo non è molto
esteso, raccolto intorno alla piazza. L'attrattiva di Orcival è la sua
basilica, vero gioiello dell'architettura romanica. Fu costruita nel
XII secolo. Molte colonne sono sormontate da capitelli istoriati,
che illustrano racconti biblici.
Lasciamo Orcival. La strada che percorriamo attraversa una zona
collinosa. C'è un piacevole paesaggio bucolico con i campi coltivati e
le vacche che pascolano. Poco più avanti, c'è un grande parcheggio dal
quale è possibile osservare il paesaggio circostante. Davanti a noi c'è
una delle curiosità geologiche dell'Alvernia: Les Roches Tuilière et
Sanadoire. Sono
delle rocce vulcaniche originate da risalita di lava viscosa che non ha
raggiunto la superficie, successivamente esposte dall'erosione e
separate da una caratteristica valle glaciale.
Lungo la strada ci fermiamo a pranzare sulle rive del lago di
Guèry. nel pomeriggio, dopo una veloce tappa a Mont-Dore, ci dirigiamo
verso Murol dove c'è uno dei più importanti simboli del feudalesimo
dell'Alvernia. Il castello di Murol fu edificato su un promontorio di
basalto. La costruzione inizio nel XII secolo e con successive campagne
il castello venne modificato e ampliato fino al XVII secolo.
Successivamente abbandonato nel XIX secolo era già in rovina. Ora è
stato in parte restaurato e quattro giorni a settimana sono previste
animazioni con un gruppo di figuranti.
Il viaggio in Alvergna continua con la visita di due basiliche
romaniche: Saint-Nectaire e Issoire. Edificata su un basamento roccioso
la chiesa di Saint-Nectaire, malgrado le sue modeste dimensioni, rimane
una delle più sorprendenti chiese dell'Auvergne. Fu costruita nel XII
secolo con una
pietra di origine vulcanica grigio chiaro. L'interno è colorato con una
tonalità molto chiara ed è molto luminoso. La struttura è quella
classica delle basiliche romaniche dell'Alvernia ed i capitelli sono
particolarmente ben realizzati, istoriati e policromi quelli delle
colonne che delimitano l'abside.
La chiesa di Issoire era parte di
una abbazia benedettina costruita all'inizio del XII secolo. Anche in
questo caso,
nell'architettura esterna, si ritrovano gli elementi delle basiliche
romaniche dell'Auvergne. L'interno stupisce il visitatore per la
colorazione policroma del XIII secolo, restituita al suo originale
splendore da lavori di restauro eseguiti alla fine del XIX secolo.
Queste pitture sono di stile romanico e realizzate con la tecnica
dell'affresco che all'epoca era piuttosto rara in Francia, per cui si
suppone che queste decorazioni potrebbero essere state realizzate
da artisti provenienti dall'Italia.
Siamo cosi giunti all'ultimo giorno delle vacanze in Alvernia. Al
mattino ci dirigiamo, sotto una pioggia intensa, verso il paesino di
Saint-Saturnin. Questo paesino è storicamente importante per vari
motivi. Saint-Saturnin fu residenza dei conti d'Auvergne. da questa
famiglia nacque Madeleine de la Tour d'Auvergne che sposò Lorenzo de
Medici. Ebbero una figlia, Caterina de Medici, che divenne regina di
Francia. Qui si trova una Basilica del XII secolo considerata una
delle maggiori chiese romaniche d'Alvernia. Non particolarmente grande
presenta comunque tutti gli elementi dell'architettura romanica
dell'Alvernia. Nell'antico castello dei conti si organizzano ora
ricevimenti ma parte del castello è visitabile. Da segnalare, nella
piazza tra la chiesa ed il castello, un imponente fontana del XVI
secolo.
Lungo la strada del ritorno abbiamo fatto una visita al castello di
Busséol. Edificato nel Xll secolo, su uno sperone vulcanico, il
castello
di Busséol è una delle rare fortezze dell'epoca rimasta intatta. Da
segnalare la presenza, nella parte alta di una corte-giardino dalla
quale si può osservare il panorama circostante. Il castello appartenne
a diversi personaggi di rilievo, tra i quali i conti d'Alvernia,
John Stuart (principe di Scozia) ed infine il re di Francia. Dalla
seconda metà del XX secolo è di proprietà di una famiglia che lo sta
restaurando con grande passione e che lo ha aperto al pubblico.
Le piacevoli vacanze in Alvernia sono terminate. Si tratta di un
territorio ricco di attrattive per il visitatore: curiosità geologiche,
bei panorami e siti storico-artistici.
Alcune fotografie
Qui puoi trovare alcune fotografie del viaggio. Per vedere tutte le
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