Vacanze nella Vienne
Per il mio primo viaggio in
camper ho deciso di andare a visitare una regione francese poco
frequentata in questo periodo di fine inverno, ma ricca di
testimonianze storiche ed artistiche, la Vienne.
La Vienne è un luogo in cui si svolsero eventi particolarmente
importante per la storia della Francia. Qui ebbe luogo una delle
prime battaglie che portarono all'unità dello stato. Si tratta della
battaglia che oppose, nella primavera del 507, i franchi guidati da
Clovis e dal figlio primogenito Thierry ai visigoti guidati da Alarico
II. I due eserciti si incontrarono nelle pianure nelle vicinanze di
Poitier. I cronisti dell'epoca raccontano che i due re si affrontarono
in un combattimento corpo a corpo durante il quale Clovis uccise il
rivale. Questa battaglia ebbe pesanti conseguenza permettendo a Clovis
e ai suoi successori di far valere la propria sovranità su gran parte
della Francia, costituendo il primo grande regno del medioevo.
Si parte al pomeriggio e quando arriviamo in zona è piuttosto
tardi. La zona sembra tranquilla e non sapendo esattamente dove passare
la notte ci fermiamo all'imbocco di una stradina sterrata che porta nei
prati. Passiamo la notte tranquillamente. Il mattino seguente, dopo
aver gironzolato nelle piccole stradine e
cittadine dei dintorni ci rechiamo a Lussac-Les-Chateaux dove c'è
l'ufficio del turismo e dove otteniamo un po' di materiale informativo.
Approfitto della sosta al punto di informazioni turistiche per andare a
visitare il piccolo museo archeologico che si trova poco distante e
dove sono raccolti parte dei reperti rinvenuti nelle vicinanze. Questi
luoghi furono occupati dagli esseri umani fin dalla preistoria e
l'esposizione del museo è dedicata al periodo paleolitico. Durante la
pausa pranzo si fa il programma delle visite per i prossimi
giorni. Purtroppo, i numerosi castelli presenti in zona sono chiusi nel
periodo invernale. Ci rendiamo anche conto che ci mancano alcuni
accessori per il camper. Siamo nelle vicinanze di Poitier, dove ci sono
rivenditori di accessori molto riforniti e quindi possiamo procurarci
quello che ci manca. Nei piazzali di questi rivenditori ho contato più
di una cinquantina di mezzi nuovi in esposizione. La Francia è
veramente la patria del camper! Verso sera ci dirigiamo verso il
Futuroscope. All'ingresso c'è un grande parcheggio destinato ai camper
all'interno del quale c'è anche il camper service. Qui passeremo le
due prossime notti.
Il giorno seguente è interamente dedicato alla visita del
Futuroscope. Si tratta di un grande parco di divertimenti in cui il
percorso di visita si sviluppa tra grandi spazi aperti con
zone verdi e enormi fontane e i padiglioni dalle
forme altrettanto futuriste quanto improbabili che contengono ognuna
una attrazione. La visita del Futuroscope è un'esperienza divertente e
indimenticabile. Credo che l'ideale sarebbe prevedere di rimanervi due
giorni.
La mattina seguente ci rechiamo a Civaux per la visita del famoso
cimitero o per meglio dire della necropoli merovingia.
Trattandosi del cimitero comunale le tombe
merovingie si trovano a fianco delle tombe attuali. Fin
dal XVIII parte della recinzione è
costituita da coperchi di sarcofagi eretti e affiancati. Originariamente,
la necropoli era molto estesa ed occupava oltre tre ettari: si stima
contenesse tra 15.000 e 7.000 sepolture. Al
giorno d'oggi ci sono ancora 350 sarcofagi nelle vicinanze dei ruderi
della cappella di Santa Caterina. A tutt'oggi questo
accumulo di sarcofagi non è spiegato. Una leggenda racconta che dopo la
battaglia combattuta da Clovis contro Alarico avvenne un miracolo: per
permettere una degna sepoltura ai soldati franchi morti in battaglia
cominciarono a piovere sarcofagi da cielo.
Dopo la visita della necropoli andiamo al centro del paese per
visitare la chiesa di Saint-Gervais-Saint-Protais, che è una delle più
antiche di Francia ed è molto interessante da un punto di vista
architettonico. Esternamente la chiesa è molto semplice; la facciata è
abbellita solamente da una serie di archetti che delimitano il
triangolo formato dalle falde del tetto e da una finestrella a tutto
sesto sopra al portone. L'abside rissale al V secolo e la
tipologia costruttiva deriva da quella romana. Il campanile è
posizionato sopra il coro, soluzione architettonica rara, e questo ha
richiesto la presenza di possenti rinforzi che chiudono quasi
interamente l'abside. il coro risale al periodo merovingio mentre la
navata è del XI secolo. La chiesa fu modificata nel XII secolo e a quel
periodo risalgono i capitelli istoriati, non solo con scenette dal
contenuto morale ma anche con scene tratte dalla vita comune, con
motivi floreali e con un numeroso bestiario. All'esterno della chiesa a
metà del secolo scorso fu scoperta una vasca battesimale risalente
all'epoca merovingia. Tali vasche erano rare al di fuori dalle
cattedrali e questo conferma che all'epoca la cittadina di Civaux era
particolarmente importante.
Di fronte alla chiesa c'è il museo di Civaux che è chiuso nel
periodo invernale. Mentre leggo gli annunci davanti alla porta comincia
a piovere a dirotto. Decido di rimanere al coperto finché la pioggia
non diminuisce. Ad un tratto vedo che ci sono delle persone
all'interno: si tratta di una riunione di cantiere tra comune,
progettisti e impresa. Una signora ci apre la porta e ci dice: "volete
entrare a ripararvi?" Accetto volentieri e una volta all'interno mi
mostro dispiaciuto del fatto che il museo sia chiuso. "In questo
periodo ci sono pochi visitatori, ma se avete piacere aspettate un
attimo, apro la cassa e vi faccio visitare il museo". Faccio una
parentesi: le persone che ho incontrato in questo viaggio si sono
dimostrate tutte molto gentili e affabili, cosa rara e apprezzabile di
questi tempi. Il museo archeologico di Civaux è bello. Vi sono esposti
reperti locali che vanno dal periodo preistorico al medio evo.
A Civaux si trova anche una delle più moderne centrali di produzione di
elettricità ad energia nucleare di Francia. Va ricordato che
la Francia è il secondo stato al mondo per quantità di centrali attive
e che le imprese francesi costruiscono in tutto il mondo centrali
nucleari considerate tra le più sicure. I pennacchi di vapore che
si innalzano dalle due enormi torri di evaporazione si vedono a
chilometri di distanza. Decido di andarla a visitare. Entrato
all'interno dell'impianto c'è uno spazio dedicato all'accoglienza dei
visitatori. Purtroppo l'accesso alla centrale vera e propria ci viene
negato. Credo sia per il fatto che in questa stagione ci siano pochi
turisti e non sono previste visite. Ci viene comunque data la
possibilità di
visionare un filmato che ripercorre tutta la storia della centrale.
Dopo pranzo ci spostiamo nel vicino comune di Mazerolles e più
precisamente in località Loubressac dove c'è un antico dolmen risalente
al neolitico. Originariamente era probabilmente ricoperto da un tumulo
oggi completamente sparito. Il dolmen è costituito da blocchi di
calcare e l'interno misura circa 4 metri per 2,5. Nel XIX secolo doveva
essere ancora in perfette condizione perché pare fosse usato come
stalla per le pecore, ma è stato più volte spostato nel corso
dell'ultimo secolo a causa di successivi allargamenti della strada.
La tappa seguente è il villaggio di Morthemer, che si trova nel
Comune di Valdivienne. Si tratta di un antico borgo di origini
medioevali, sormontato da un complesso architettonico imponente formato
dal castello e dalla chiesa. Il castello appartiene ancora a privati e
solo la
chiesa è visitabile. Anticamente era parte del castello ed è una chiesa
romanica del XI secolo a
cui è stata aggiunta una volta gotica nel XIII secolo. Uscendo dalla
chiesa purtroppo comincia a piovere a dirotto e siamo costretti ad
interrompere la visita del borgo.
Riprendiamo la strada in direzione della valle della Gartempe.
Questa valle è chiamata con il nome altisonante di valle degli
affreschi. Ci dirigiamo verso Montmorillon e passiamo la notte in una
area di sosta a fianco della statale. Le piogge del tardo pomeriggio
hanno trasformato tutta l'area il un pantano fangoso e non mi fido di
allontanarmi dalla parte asfaltata per cui siamo costretti a sopportare
la rumorosità della vicina statale.
La mattinata seguente arriviamo a Montmorrillon. in questo periodo
dell'anno non ci sono molti turisti in giro e si può circolare senza
particolari problemi. Qui uno dei figli di Clovis avrebbe fatto
edificare una chiesa per commemorare la vittoria del padre contro i
visigoti. Alcuni secoli dopo la cittadina cadde in mano agli arabi che
costruirono sulla collina un castello primitivo. Il nome della città
deriverebbe proprio da "monte dei mori". La chiesa fu ricostruita nel
XI - XII secolo e la cittadina crebbe intorno alla
strada che sale dal fiume e nelle strade circostanti. Dal giugno 2000
la parte medievale della città, ristrutturata e trasformata,
costituisce lo scenario della "città della scrittura e dei mestieri
del libro". Una serie di negozi con colori vivaci, come nel medioevo,
accolgono
librai e artigiani per un viaggio attraverso la storia del libro. Non
può mancare la visita alla chiesa di Nostra Signora. La cripta è chiusa
ma un cartello indica che è possibile procurarsi la
chiave all'ufficio del turismo che si trova un po' più in basso,
oltre l'antico ponte che oltrepassa la Gartempe. Qui ci viene anche
consegnata la chiave di un altro monumento, una cappella funeraria che
si chiama Octogone. La cripta della chiesa di Nostra Signora è
rinomata per gli affreschi risalenti al XII secolo, di stile romanico
ma che presentano alcuni elementi che anticipano lo stile gotico.
Essendo molto rinomati mi aspettavo fossero meglio conservati.
L'Octogone si trova in un grande complesso, denominato Maison-Dieu,
che è stato un ospedale fin dal medioevo, ma che è chiuso da anni
nell'attesa
di un eventuale acquirente. L'octogone risale al X secolo ed ha la
particolarità di avere pianta ottagonale e non cruciforme come era
d'uso.
Percorriamo la valle della Gartempe attraversando varie cittadine.
Ci fermiamo ad Antigny nella cui chiesa parrocchiale, edificata nel XI
secolo, sono presenti delle pitture murali del XV secolo eseguiti con
una tecnica piuttosto grezza: basso numero di colori
e fattura del disegno poco sofisticata.
La nostra destinazione e luogo più interessante della vallata della
Gartempe è la cittadina di Saint-Savin-sur-Gartempe. Qui si trova un
complesso monastico benedettino già esistente in epoca carolingia i cui
edifici sono stati più volte distrutti e ricostruiti. Quelli attuali
risalgono al XVII secolo. La disposizione degli ambienti è quella
classica dei monasteri benedettini, con le zone destinate all'uso
comune (impressionante il refettorio) al piano terra e le celle al
primo piano. All'interno dell'antico monastero è allestito un museo che
ripercorre la vita, in particolare monastica, del medio evo.
L'antica chiesa abbaziale, ora parrocchiale, è
considerata un gioiello architettonico dell'arte romanica nella Vienne.
Costruita in più campagne nel XI secolo è di dimensioni imponenti,
sopratutto se confrontata con altre chiese coeve. Presenta una
struttura dei volumi molto particolare. Si tratta di una costruzione a
tre navate in cui però, contrariamente a quanto avviene nelle classiche
basiliche, le due navate laterali sono quasi della stessa
altezza di quella centrale permettendo una illuminazione ottimale
attraverso i grandi finestroni presenti sulle pareti esterne. La
luminosità interna dell'edificio ha
rappresentato una delle condizioni ottimali per concepire un ciclo di
pitture murali sulla volta della navata centrale, realizzato all'inizio
del XII secolo, di ottima fattezza e che è alla base della notorietà
del luogo. Il coro è delimitato da una serie di colonne con capitelli
scolpiti con foglie di accanto.
La prossima tappa del viaggio è Chauvigny dove arriviamo verso sera.
Troviamo parcheggio per la notte proprio sotto le rovine del castello
dei vescovi. Al mattino i primi raggi del sole che illuminano
le costruzioni sullo sperone roccioso offrono uno spettacolo
emozionante. Raggiungiamo il centro storico che contiene ben cinque
castelli. Malgrado questa grande quantità di costruzioni
fortificate, Chauvigny durante la guerra dei cento anni è stata
occupata più volte da inglesi e francesi subendo gravi danni. La città
fu nuovamente sede di battaglie e saccheggi durante il XVI e XVII secolo
tanto che alla rivoluzione, nel XVIII secolo, era diventata una cava di
pietrame dalla quale chiunque prelevava le pietre migliori peggiorando
il degrado degli edifici. Passeggiare nel centro storico di Chauvigny è
molto piacevole. La collegiata di San Pietro, praticamente distrutta
durante le guerre di religione, è stata restaurata nel XIX secolo in
maniera molto apprezzabile. Purtroppo in questa stagione tutte le
attrazioni turistiche sono chiuse e non si vede quasi nessuno in giro.
Varrebbe la pena di tornarci durante la stagione estiva.
Nel pomeriggio facciamo ritorno a Civaux per visitare "la planète
des crocodiles". Questo parco a tema sui coccodrilli è ospitato in una
moderna struttura a cupola riscaldata dall'acqua di raffreddamento
della centrale nucleare. All'interno di questa serra sono ospitati
oltre 200 esemplari coccodrilli e una grande varietà di specie
vegetali. Per la notte ci fermiamo nel piazzale antistante la
centrale dove ci sono le colonnine per l'approvvigionamento gratuito di
acqua ed elettricità.
Si arriva al termine delle piacevoli vacanze nella Vienne. Lungo la
strada del ritorno a casa ci fermiamo a Angles-sur-l'Anglin. Qui oltre
alle belle rovine dell'antico castello c'è un piccolo museo deve è
stata ricostruita la frisa scolpita dagli uomini preistorici in un
rifugio scoperto nel secolo scorso sul territorio del comune. Il sito
originale è chiuso al pubblico per poterlo meglio preservare. Il museo
è interessante, permette di rendersi conto di quello che gli uomini
preistorici sono stati in grado di realizzare, ma la disposizione della
ricostruzione non mi è piaciuta e questa è l'unica esperienza non
totalmente soddisfacente di questa settimana passata nella Vienne.
Alcune fotografie
Qui puoi trovare alcune fotografie del viaggio. Per vedere tutte le
fotografie utilizza l'apposito collegamento nel menu centrale.