Vacanza in Borgogna
La Borgogna è una regione che fin dall'antichità ha legato la
propria identità alla coltivazione della vigna e alla vinificazione.
Dopo la
caduta dell'impero romano i burgundi si stabilirono nella regione dando
un nuovo slancio alla viticoltura e nel medio evo i vigneti erano
prevalentemente proprietà delle abazie che, realizzando un vino di
altissima qualità, fecero acquisire fama al vino di Borgogna. Fu poi
alla fine del XIV secolo che i potenti duchi di Borgogna imposero delle
regole destinate a migliorare ulteriormente la qualità del vino di
Borgogna, in particolare limitando la varietà di vite la cui
coltivazione era autorizzata nel ducato. Per molti anni la capitale del
ducato di Borgogna fu Beaune,
dove è presente un ricco patrimonio storico e architettonico e dove
hanno sede molti produttori e negozianti di vino. Per la grande
concentrazioni di vigneti, cantine e commercianti la città è
considerata la capitale dei vini di Borgogna.
La mia vacanza in Borgogna comincia dalla città di Beaune. Il
centro storico è ancora in parte circondato dai bastioni costruiti e
rinforzati tra il XIII ed il XVII secolo; non è particolarmente esteso
ed è molto ben conservato e curato. Qui si trova uno dei monumenti più
rinomati della regione: l'Hôtel-Dieu. Il complesso fu edificato da un
ricco borghese nel XV secolo e destinato ad ospitare un ospedale per i
poveri. Per accudire gli ammalati fu fondato il nuovo ordine monastico
delle Suore ospedaliere. In questi locali un ospedale è rimasto in
funzione fino al 1971 e solo dopo il trasferimento dell'ospedale nella
nuova sede sono stati trasformati in museo. I
vari ambienti si sviluppano intorno ad un cortile con le costruzioni in
stile gotico che hanno un particolarissimo tetto ricoperto di tegole
smaltate. All'interno sono ricostruiti i vari ambienti: stanze di
degenza, farmacia, cucina, cappella, ecc... la cui visita è molto
interessante. Terminata la visita dell'Hôtel-Dieu ho visitato il centro
storico. Tra i siti storico culturali figura l'antica dimora dei duchi
di Borgogna oggi sede del museo del vino di Borgogna.
Terminata la visita di Beaune lascio la cittadina percorrendo la
strada
che attraversa la piccola valle collinosa ricoperta di vigneti. La
prima tappa è a Mellecey per la visita del castello di Germolles. Nel XV
secolo, il duca di Borgogna acquistò la preesistente casa forte del XII
secolo alla
moglie, che la trasformò in una lussuosa residenza. Il castello è
una delle rare abitazioni nobiliari dell'epoca ben conservata; qui si
possono visitare, tra l'altro, la cantina, la cappella, le torri a
protezione dell'ingresso e gli alloggi ducali.
In seguito sono andato a visitare il castello di Couches. L'insieme
occupa un esteso quadrilatero cinto da bastioni e si trova in parte su
uno sperone roccioso. Non rimane praticamente nulla dell'antica
fortezza medievale ed ora, intorno al parco, ci sono parecchi edifici
tra i quali l'antico donjon
del XII secolo, la cappella in stile gotico fiammeggiante ed un
edificio abitativo del XIX secolo. Lungo la cinta muraria rimangono
ancora alcune torri. Molto particolare il passaggio che dal centro del
cortile, nascosto da una parte del giardino, permette di raggiungere i
sotterranei dell'antica torre. La visita del castello
presenta comunque un aspetto negativo: la totale assenza di parcheggio.
Il mattino seguente mi dirigo verso il castello di Cormatin. Lungo
il percorso faccio una tappa fotografica nel piccolo borgo di
Bissy-sur-Fley. Qui si trova un castello la cui costruzione iniziò nel
XII secolo e malgrado la famiglia che lo deteneva in feudo abbia
raggiunto il periodo di massimo splendore nel XVI secolo il castello ha
mantenuto, almeno in parte, un aspetto di austera fortezza medievale.
A pochi chilometri di distanza c'è il castello di Cormatin. La
costruzione attuale risale ai primi anni del XVII secolo. Si tratta di
una lussuosa residenza rinascimentale, che offre già alcune
caratteristiche barocche (come ad esempio il grande scalone).
L'edificio è circondato da un fossato sui quattro lati e da un grande
giardino. L'architettura del castello, le lussuose decorazioni interne,
il fossato e i giardini furono pensati come uno spettacolare insieme
destinato ad affascinare il visitatore e a dimostrare la ricchezza ed
il potere di chi vi abitava.
Il pomeriggio è stato dedicato alla visita del piccolo borgo di
Martailly-lès-Brancion. Il villaggio si trova su una piccola altura
parzialmente circondata da pareti rocciose ed è caratterizzato dalla
presenza di due rialzi ai lati opposti dell'abitato. Questi rialzi sono
stati sfruttati per identificare i tre stati in cui si divideva la
popolazione nel medio evo: nella parte più alta la dimora feudale,
sull'altro rialzo la chiesa ed in mezzo, nella parte più ribassata, le
abitazioni del popolo. Vi si accede tramite una strada che offre a
tratti scorci panoramici e l'unico accesso al centro abitato è
attraverso la porta fortificata, oltrepassata la quale ci si ritrova in
una ambientazione medievale: Il castello sulla destra, il mercato
coperto in mezzo all'abitato, le case antiche e la chiesa romanica
sullo sfondo. La visita del castello è particolarmente interessante:
qui si trovano i resti di una casa forte del X secolo. I signori di
Martailly-lès-Brancion ebbero una storia movimentata: i monaci di Cluny
e i borghesi della regione si lamentarono più volte di essere vittime
di abusi e saccheggi da parte loro. Ad un certo punto questi signori si
pentirono, uno andò a Roma a chiedere perdono al papa e altri membri
della famiglia partirono per la Terra Santa. Alla fine la famiglia,
schiacciata dai debiti, cedette il feudo ai duchi di Borgogna. Il
castello divenne una castellania prima ducale e poi reale. Saccheggiato
e parzialmente distrutto durante le guerre di religione, nel XIX
secolo, il castello venne infine ceduto ad un borghese, fu in parte
smantellato e cadde in rovina. Ultimamente una associazione tenta di
restaurare gli edifici. Al centro del complesso si trova il
grande torrione a pianta quadrata dalla sommità del quale si ha una
bella veduta del villaggio sottostante e delle colline circostanti.
Molto interessante anche la chiesa in stile romanico del XII secolo che
conserva ancora, anche se non in ottimo stato, frammenti della
decorazione pittorica.
Il giorno seguente si riprende la strada che percorre la zona dei
vigneti. Durante la mattinata ho visitato la grotta di Azé, scavata da
un piccolo corso d'acqua la cui sorgente si trova proprio sotto la grotta.
L'entrata della grotta è stata realizzata appositamente per la visita.
Un percorso attrezzato permette di percorrere una lunga porzione
della grotta, fino al "lago della cascata". La visita di una cavità
sotterranea è sempre interessante ed emozionante, ma nella grotta sono
quasi completamente assenti le classiche concrezioni di calcare.
All'interno della grotta sono stati ritrovati molti scheletri di orsi
(i miei avi) che, nel corso dei millenni, si sono ritrovati intrappolati
all'interno. Nella parte superiore c'è un'altra grotta che fu in parte
occupata dagli uomini preistorici.
Nel primo pomeriggio arrivo a Cluny. Nel decimo secolo venne
fondata qui una piccola abazia che divenne nel corso dei secoli
seguenti un simbolo della cristianità. Gli abati di Cluny erano tanto
potenti da influenzare la politica europea. Furono costruite, nel corso
di alcuni secoli, ben tre chiese abbaziali l'ultima delle quali fu la
chiesa più grande di tutta la cristianità fino alla costruzione di San
Pietro a Roma. Gli abati di Cluny persero prestigio e potere a partire
dal XIII secolo e dopo la rivoluzione francese la grande chiesa,
utilizzata come
cava, venne in gran parte distrutta. Oggi rimangono solo le vestigia
della grande abazia medioevale che sono comunque interessanti da
visitare, anche perché finalmente, dopo parecchie giornate uggiose, nel
pomeriggio il cielo si rasserena.
Terminata la visita di Cluny mi dirigo verso la Rupe di Solutré
dove arrivo verso sera. Ci fermiamo per la notte nel grande parcheggio
di fronte alla parete rocciosa, che illuminata dagli ultimi raggi di
sole appare ancora più affascinante. La Rupe di Solutré è una curiosità
geologica particolarmente rinomata. Originata da una antica barriera
corallina milioni di anni fa, con i movimenti tettonici si è ritrovata
in mezzo a rocce sedimentarie di diversa natura e soggette a diverse
intensità di erosione. I profili delle colline circostanti si sono
arrotondati mentre la roccia della rupe ha resistito meglio
all'erosione ed ora si erge tra i dolci pendii delle colline
circostanti. Il giorno seguente visito il museo archeologico; va notato
che i ritrovamenti fatti alla base della rupe furono talmente
importanti da definire uno specifico periodo culturale del
paleolitico superiore denominato solutreano. Per terminare le vacanze
in Borgogna mi dirigo verso la cima della rupe, raggiungibile grazie a
un piacevole sentiero, dalla quale si offre ai miei occhi un magnifico
panorama dei vigneti di Pouilly-Fuissé, della Bresse, della valle della
Saona, del Giura e con il Monte Bianco sullo sfondo.
Alcune fotografie
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