Gita da Briançon a Rivoli
Per andare a Briançon dall'Italia si passa dal colle del
Monginevro. La strada è comoda anche in camper, e nella parte alta del
percorso sul lato italiano, sono state costruite delle gallerie che
permettono di evitare i tratti a strapiombo. La discesa sul
versante francese è ripida, ma la strada è tutto sommato facile da
percorrere. A Briançon arrivo nel pomeriggio e parcheggio il camper nel
piazzale a fianco della cittadella. D'altronde, non ci sono altre
possibilità di sosta perché dove c'è l'area camper è stata
allestita una specie di mostra mercato di automobili.
Nel luogo in cui si trova Briançon esisteva un insediamento umano
fin dall'antichità. Il colle del Monginevro per la sua particolare
situazione geografica e per la relativa facilità con la quale
permetteva di attraversare le Alpi, ha da sempre rappresentato una via
di collegamento importante. L'importanza di questa via di comunicazione, e
di conseguenza anche di Briançon, diminuì verso la fine del medioevo e
ancor di più durante il rinascimento a causa delle innumerevoli guerre
che videro affrontarsi le truppe francesi e quelle savoiarde. Per
assicurare una migliore difesa della frontiera e della città,
all'inizio del XVIII secolo,
l'architetto Vauban fu incaricato di progettare delle fortificazioni
adattate all'uso dell'artiglieria. Anche se la maggior parte delle
fortificazioni sono state realizzate in seguito, queste strutture fanno
di Briançon un luogo interessante da visitare. La città si trova in
posizione strategica, in cima ad uno sperone roccioso ed appare oggi
cinta dai bastioni ideati da Vauban e protetta dai forti situati nelle
alture circostanti.
Il mattino seguente inizia la visita della cittadella. Attraversato
tutto il centro storico si arriva al ponte
di Asfeld, costituito da una unica arcata di quasi 40 metri, ad una
altezza di oltre 50 metri. Oltrepassato il ponte si sale in direzione
del forte delle "tre teste". Il forte è molto esteso e può essere
contornato, ma è impossibile penetravi all'interno perché tutte le
fortificazioni appartengono ancora all'esercito ed anche perché sono in
corso dei lavori di restauro. Un po' deluso dall'impossibilità di
visitare i forti, ridiscendo verso la città sull'altro versante, così
da apprezzare la vista del panorama e dell'insieme delle fortificazioni.
Le condizioni meteo non sono buone e a Briançon, a parte le
fortificazioni, non c'è un granché da vedere per cui decido di
riprendere la strada di casa e di fermarmi a visitare un'altra
importante fortificazione che si trova sul versante italiano, il forte
di Exilles, dove arrivo all'imbrunire e dove decido di passare la
notte. Qui era già presente una fortezza nel XII secolo che subì molti
cambiamenti e fu completamente demolita alla fine delle guerre
napoleoniche. La fortezza attuale fu edificata nel XIX secolo, ed è una
costruzione suggestiva e di grandissimo impatto visivo, situata su uno
sperone roccioso al centro della vallata. La mattina seguente aspetto
con grande trepidazione l'apertura della struttura per poterla
visitare. Purtroppo non arriva nessuno e una veloce verifica su
internet mi conferma che ora il forte di Exilles è definitivamente
chiuso e non è prevista una data di riapertura. Decisamente, in questo
fine settimana, non è possibile visitare i forti della regione.
Si riprende la strada fino a Susa. Questa città, le cui origini si
perdono nell'antichità, era già un centro cittadino organizzato nel V
secolo a.C. Fu in seguito occupata dai romani che la trasformarono in
una città fortificata e nel medio evo vi si trovava la sede del
marchesato. Susa, in rapporto alle sue modeste dimensioni, presenta un
numero notevole di edifici e luoghi di interesse storico. Partendo
dall'esterno del centro storico si incontrano l'anfiteatro romano e i
resti dell'acquedotto. Posto sull'altura che domina la città si trova
il castello, che purtroppo non è aperto ai visitatori. Poco più avanti
si passa sotto l'arco di Augusto, uno arco di trionfo romano ben
conservato e nei cui fregi è raffigurata la cerimonia che sanciva
l'alleanza tra le popolazioni locali ed i romani. Si giunge cosi alla
monumentale porta d'ingresso alla città, a fianco della quale si trova
la cattedrale. All'interno del centro storico vi sono poi vari edifici
sui quali sono ancora visibili elementi romanici e gotici.
Seguendo il percorso
storico e per concludere questa piccola gita manca solo la visita di
una residenza sabauda. Sulla strada di casa passo nelle vicinanze del
castello di Rivoli che vado a visitare. Il castello, proprietà dei
Savoia sin dal XIII secolo ne divenne la residenza quando spostarono la
capitale del ducato a Torino. Nel ‘600, i Savoia iniziarono la
costruzione un grande palazzo, che però non fu mai terminato. Gli
interventi continuarono nei secoli seguenti, finché il palazzo cominciò
a diventare per i Savoia un onere troppo grande e fu ceduto al Comune
di Rivoli nel XIX secolo. Fu usato come caserma per un certo periodo e
cadde lentamente in rovina. Nella seconda metà del XX secolo la
costruzione è stata oggetto di un importante intervento di recupero.
All'interno, in alcuni ambienti si sono conservate importanti tracce
dell'antica decorazione, ma l'aspetto maggiormente negativo del
castello di Rivoli è rappresentato dal fatto che è la sede di un museo
di "arte contemporanea" su cui evito di esprimermi...
Con la visita del castello di Rivoli termina questa piccola gita da
Briançon a Torino, che è stata piacevole anche se rimane la delusione
per non aver potuto visitare i forti di artiglieria.
Alcune fotografie
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