Le ville palladiane
Per gli uomini del medio evo che vivevano rassicurati dietro le
mura cittadine o nelle vicinanze dei castelli, la campagna era
considerata ostile e da evitare. Tuttavia, tra la fine del medio evo e
l'inizio del rinascimento vennero riscoperti gli ideali classici
della vita di campagna. Con l'avanzata ottomana e la scoperta delle
Americhe, Venezia perse il dominio commerciale marittimo e la ricca
borghesia rivolse le proprie attenzioni alla terraferma. Lo stato
veneziano si espanse e conquistò terreni per trasformarli e renderli
sicuri, costruendo avamposti, grandi aziende agricole e abitazioni. Le
ville sono il simbolo di questa riorganizzazione, luogo di produzione,
di rappresentanza e di villeggiatura. A metà del XVI secolo, la ricca
borghesia si accorse che non era necessario avere un grande palazzo in
campagna simile a quelli di città, come era stato per molte ville della
fine del XV secolo, ma che qualcosa di più piccolo, spesso con un unico
piano principale abitabile, era adatto come centro per controllare
l'attività produttiva e per dimostrare il proprio prestigio;
l'architetto Palladio divenne il massimo interprete di questi bisogni
attraverso la progettazione di ville destinate a chi deve stare in
campagna per produrre ricchezza.
La vacanza in Veneto alla scoperta dell'opera di Palladio inizia a
Vicenza per la visita di Villa Gazzotti; la villa si presenta in stato
di degrado e necessita di un intervento di restauro complessivo.
Tuttavia è particolarmente interessante da un punto di vista
architettonico perché presenta, nella sua semplicità, tutte le
caratteristiche della villa palladiana: la loggia, un grande salone
centrale e due piccoli appartamenti laterali. La villa all'esterno è
abbellita dagli elementi architettonici classici: grande timpano sopra
la loggia, timpani più piccoli sopra le finestre e le lesene con bei
capitelli che ritmano la facciata.
In seguito mi sono recato a Lonigo per la visita di Villa Pisani
Bonetti, perfettamente restaurata e che presenta il soffitto del grande
salone affrescato. Oggi si accede alla villa da quella che
originariamente doveva essere la parte posteriore e la facciata
principale con la loggia si trova in posizione meno scenografica
rispetto a quella che è ipotizzabile fosse l'intenzione originaria. La
barchessa a fianco della villa è stata da poco trasformata in albergo.
Verso sera mi reco nel comune di Pojana Maggiore, dove si trova
Villa Pojana, che visito il mattino seguente; questa villa si presenta
sobria ed austera, quasi priva di elementi architettonici all'esterno,
ma con una notevole decorazione interna.
In seguito mi sono recato a Meledo, per la visita di Villa
Trissino, che in realtà non fu mai costruita. Del grandioso progetto è
rimasta solo, lungo il fiume Brendola, una parte della barchessa
(edificio rurale di servizio,
tipico dell'architettura della villa veneta, destinato a contenere gli
ambienti di lavoro). Alcuni dettagli costruttivi denotano l'ambizione
del progetto: il colonnato tuscanico di
raffinata fattura, il grande camino cinquecentesco, gli affreschi di
grottesche all'interno della torre colombaia e gli ampi sotterranei.
La mattinata seguente è stata dedicata alla visita di due ville
situate a Vicenza: Villa Almerico Capra, detta La Rotonda e Villa
Valmarana ai Nani. La Rotonda è senza dubbio la villa più famosa del
Palladio ed è uno dei più celebri ed imitati edifici della storia
dell'architettura dell'epoca moderna; fu progettata per un ricco
ecclesiastico, con la pianta a croce greca centrale, coperta da
una cupola e
con quattro pronai classici, realizzando una villa-tempio destinata a
celebrare il prestigio del committente.
Villa Valmarana ai Nani
si trova a poca distanza. Deve il suo nome alle molte statue
raffiguranti dei nani, oggi allineate sul muro perimetrale. Fu
costruita nel XVII secolo e deve la sua notorietà al ciclo di affreschi
realizzati nel XVIII secolo dal Tiepolo.
Il pomeriggio ho fatto una passeggiata nel centro storico di
Vicenza. Non si è trattato di una vera e propria visita della città, ma
come detto solo di una piccola passeggiata. Purtroppo sulla piazzetta
antistante la basilica palladiana si teneva un orribile mercatino e
pertanto non ho potuto nemmeno osservare l'edificio in tutta la sua
maestosità.
La mattina seguente mi reco a Caldogno. Villa Caldogno si presenta
molto semplice ma si dice che all'interno abbia delle interessanti
decorazioni
parietali. Purtroppo non mi è stato possibile verificare di persona
perché malgrado sia domenica mattina, giorno indicato per
l'apertura al pubblico, nessuno è venuto ad aprire la villa e pertanto
mi sono dovuto accontentare di vedere l'esterno.
Il pomeriggio sono andato nel Comune di Lugo di Vicenza, dove si
trovano due ville progettate da Palladio.
Villa Godi Malinverni, costruita nella prima metà del XVI secolo, è
una delle prime opere di Palladio. In questa villa non si trovano le
soluzioni architettoniche delle opere future, ma venne qui realizzato
un palazzo dall'aspetto semplice e severo, già privato degli elementi
decorativi tipici del quattrocento; gli affreschi presenti nei vari
ambienti interni si sono perfettamente conservati. La villa ha grandi
giardini e in una palazzina è ospitato un interessante museo dei
fossili con centinaia di reperti di piante e animali della zona.
Non è certo l'intervento di Palladio nella progettazione di Villa
Piovene Godi. In origine la villa doveva presentarsi assai simile alla
vicina Villa Godi Malinverni, ma in seguito furono aggiunti il pronao e
le barchesse laterali. L'interno non è visitabile.
L'ultimo giorno di vacanza è stato dedicato a due ville che si
trovano sulle rive del Brenta: Villa Pisani di Strà e Villa Foscari
detta La Malcontenta a Mira.
Villa Pisani è uno dei più celebri esempi di villa veneta della
Riviera del Brenta. Fu edificata nel XVIII secolo. All'inizio del XIX
secolo la villa fu acquistata da Napoleone e in seguito, dopo la
restaurazione, divenne proprietà degli imperatori d'Austria. Dietro
alla villa c'è un parco molto esteso che contiene anche un grande
labirinto di siepi.
Villa Foscari è una delle ville palladiane nelle quali si è
maggiormente realizzata la teoria costruttiva dell'architetto.
Costruita sulla riva del Brenta, è anche considerata la più
scenografica ed è una dimostrazione della maestria di Palladio
nell'ottenere edifici monumentali utilizzando materiali poveri,
essenzialmente mattoni e intonaco.
Alcune fotografie
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