L'Alta Vienna
La mia vacanza in Alta Vienna inizia nella città di Le Dorat.
Annoverata tra le "Petites Cités de
Caractère"
della regione. Qui vi si può osservare l'imponente basilica risalente
al XII secolo. Del centro storico restano alcune porzioni della cinta
muraria e una delle porte di accesso. Tutto sommato la visita di Le
Dorat, mi ha lasciato un po' deluso. Da Le Dorat decido di seguire la
strada turistica denominata "La Route
du Haut Limousin".
Questo percorso, ottimamente segnalato, permette di scoprire la regione
evitando le strade più importanti e nel contempo raggiungendo molti
luoghi di interesse turistico. Si attraversa un piacevole paesaggio di
campi coltivati a foraggio. Il caldo è insopportabile e lungo il
percorso decido di cercare un po di refrigerio nel piccolo avvallamento
boscoso nel quale si trova La Brame, piccolo torrente che poco prima di
confluire nella Gartempe, nella località denominata "Saut de le
Brame" scorre impetuoso formando alcune cascatelle.
Il giorno seguente continuo il percorso tra campi e zone boscose.
Mi fermo a visitare la cittadina di Bellac. Sede della contea sin dal X
secolo, la cittadina fu particolarmente prospera nel medio evo. La
chiesa risale al XII secolo e nelle vicinanze vi sono alcune case
antiche a graticcio. Particolarmente piacevole la vista sul
fiumiciattolo sottostante, il Vincou, nella zona dell'antico ponte del
XIII secolo.
Poco più avanti, nel Comune di Nouic si trova il castello del
Fraise. Si tratta di una residenza rinascimentale addossata ad un corpo
di fabbrica del XIV secolo la cui visita è stata molto piacevole.
"La Route du Haut Limousin
" prosegue attraverso la regione dei "monts
de Blond",
primi rilievi del Massiccio centrale arrivando dall'oceano atlantico.
Queste colline sono rinomate per la presenza di molti menhir e dolmen
del neolitico. Uno dei menhir più imponenti è quello antropomorfo che
si trova nel Comune di Cieux. È alto più di 7 metri: 5 metri fuori
terra e 2 metri interrato. Si trova in una piccola radura ed è
raggiungibile in pochi minuti percorrendo un comodo sentiero nel bosco.
Verso sera arrivo a Oradour-sur-Glane. Questa cittadina è
tristemente famosa fin dalla seconda guerra mondiale, perché qui fu
perpetrato dai nazisti un terribile massacro. Quasi tutta la
popolazione venne uccisa e il paese dato alle fiamme. Dopo la guerra,
venne deciso che il villaggio non sarebbe mai più stato ricostruito ma
che, invece, sarebbe rimasto come memoriale della sofferenza e
dell'orrore della guerra. Approfitto della sera per fare una
passeggiata all'interno delle rovine del paese. Di sera non c'è nessuno
e l'atmosfera è ancora più angosciante. Passeggiare tra queste rovine
fa tornare indietro nel tempo al periodo degli anni 40 del secolo
scorso. Malgrado gli edifici siano in rovina, si distinguono
chiaramente le strade, i negozi, le scuole, le case signorili e quelle
più umili. Sembra quasi di poter incontrare gli abitanti ancora
affaccendatali nelle proprie occupazioni. Al mattino seguente mi reco
al nuovo centro visitatori. Qui vi è una commovente illustrazione del
periodo che precedette il massacro. Il centro è organizzato in una
specie di lungo corridoio: su un lato vi sono documentazioni
dell'insorgenza del nazismo e della guerra; sull'altro lato documenti
della vita a Oradour-sur-Glane prima e durante la guerra. In una grande
sala viene idealmente rappresentato il tragico momento dell'incontro
dei due flussi storici: è il giorno in cui i nazisti perpetrarono il
massacro del paese. La visita di Oradour-sur-Glane è molto interessante
e coinvolgente.
Dopo la visita di Oradour-sur-Glane mi dirigo verso il lago di
Saint-Pardoux
e precisamente della spiaggia di Santrop dove c'è anche il parcheggio
per i camper. Il Lago di Saint-Pardoux è un lago artificiale realizzato
a fine degli anni 60 del secolo scorso con lo scopo di promuovere il
turismo locale. Qui ho potuto trascorrere una giornata di riposo e ho
avuto l'occasione di fare una gita con il pedalò.
Il giorno seguente mi reco alla fortezza di Châlucet, che nel medio
evo fu una delle più imponenti fortezze della regione. Purtroppo nel XV
secolo, non più utilizzato dai signori locali, divenne un covo di
briganti e, nel XVI secolo, ne venne decisa la distruzione. Malgrado
sia in rovina da secoli la fortezza di Châlucet rimane un'opera
militare imponente la cui visita è molto interessante.
Dalla fortezza di Châlucet inizio a percorrere un'altra strada turistica della Haute Vienne: la
strada di Riccardo cuor di leone. Questo percorso collega una gran
quantità di castelli e dimore fortificate, per la maggior parte
risalenti al XII secolo, alcuni in rovina altri trasformati nei secoli
seguenti. Le molte vestigia sono una testimonianza delle lotte tra re
d'Inghilterra e re di Francia che insanguinarono questa regione per
secoli.
Lungo la strada si incontrano alcune rovine. Particolari quelle del
castello dei Cars, che fu nel periodo tra il rinascimento e la
rivoluzione francese una delle più sontuose residenze della regione.
Dopo la rivoluzione fu utilizzato come cava e quasi interamente
smontato.
Poco più avanti, nel Comune di Dournazac, c'è il castello di
Montbrun. Il castello originale risale al XI secolo, ma fu più volte
distrutto, saccheggiato e ricostruito. Gli ultimi lavori di restauro
risalgono alla fine del XX secolo. La dimora fu trasformata in un
albergo di lusso, ma pare che non venne praticamente mai utilizzata per
tale scopo. Malgrado non sia un castello "originale" il risultato delle
varie campagne di restauro hanno avuto come risultato un bel castello
sia all'esterno che all'interno e la signora che ci ha fatto da guida
ha reso la visita molto interessante e divertente.
Quando esco dal castello il cielo si è oscurato e si è alzato un
forte vento. Appena raggiunto il camper inizia a piovere. Mi avvio
lungo la strada di Riccardo Cuor di Leone verso ovest. Dopo pochi
minuti di strada, però, la visibilità si riduce sensibilmente, il vento
aumenta e la pioggia diventa sempre più forte. Alcuni rami, anche
di dimensioni importanti, cominciano a cadere dagli alberi. Mi rendo
conto che non si tratta di un temporale estivo ma piuttosto di una vera
e propria tempesta, ovviamente in arrivo dall'atlantico, e mi ci sto
infilando dentro. Inverto la marcia appena possibile per tentare di
evitare la tempesta. La strada a tratti è coperta di rami e schivo di
poco un albero che il vento fa cadere mentre gli passo a fianco. A
Bussière-Galant trovo un piazzale leggermente riparato dietro ad un
gruppo di case sul quale non ci sono ne alberi ne lampioni e con a
fianco una strada in discesa, cosa utile in caso di alluvione. Passo lì
la notte. Al mattino seguente la tempesta è passata ed è tornato il
sereno. Ascoltando la radio scopro che la tempesta è stata molto
violenta. Molte strade sono state interrotte dalla caduta di alberi
(prontamente rimossi e posizionati sul bordo) e gran parte della
regione è rimasta senza corrente elettrica.
In mattinata arrivo a Le Chalard, dove si trova una chiesa
dell'undicesimo secolo costruita in stile romanico con grandi blocchi
di granito. A fianco della chiesa si trova il "Cimitero dei monaci". È
un insieme unico di tombe del XII secolo. Alcune di loro ci
fanno scoprire simboli che rappresentano le attività del defunto.
Poco oltre arrivo al castello di Jumilhac. Il paese è senza energia
elettrica. Il castello visto dall'esterno sembra imponente, ma mi pare
poco interessante da visitare.
Nel pomeriggio visito la cittadina di Saint-Yrieix-la-Perche. Si
tratta di un piccolo centro storico piacevole per una sosta ma nulla di
più.
Il Borgo di Ségur-le-Château, dominato dal castello, è situato in un meandro dell'Auvézère. Il paesino è
molto caratteristico e merita senz'altro una visita. Purtroppo anche questa
località ha subito qualche danno durante la tempesta ed era ancora
senza energia elettrica.
Verso sera arrivo ad Arnac Pompadour. La piccola città è famosa per
il suo castello, dono di Luigi XV alla sua preferita. Dopo la
rivoluzione il castello divenne di proprietà dello stato e fu la sede,
fino all'inizio del XXI secolo, del "Haras national", luogo di
riproduzione e selezione di cavalli. Oggi è visitabile e ospita
un'esposizione incentrata sul cavallo e la storia del "Haras national".
Per concludere la vacanza in Haute Vienne non può mancare una
piccola escursione al monte Gargan. Questa piccola montagna non è molto
alta (culmina a meno di 800 metri) ma oltrepassa nettamente tutte le
colline dei dintorni e, pertanto dalla sua sommità si può vedere un
panorama impressionante. In cima al monte, al termine del XIX secolo
venne costruita da un eremita una piccola chiesa oggi ridotta a rudere
Alcune fotografie
Qui puoi trovare alcune fotografie del viaggio. Per vedere tutte le
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