La Foresta Nera
La Foresta Nera è una delle mete turistiche più visitate
dell'Europa centrale. Deve il suo nome alla fitta foresta di abeti che
ricoprono le colline. Tutta la zona è ricca di colline, boschi,
pascoli, vallate, piccoli laghi, cascate e romantici villaggi. La città
più grande della regione è Friburgo, che si trova nella pianura
ai margini occidentali della Foresta Nera.
La visita della regione inizia nella piccola città di Staufen in
Brisgovia, che raggiungo nel pomeriggio. La cittadina si trova ai piedi
della foresta nera, nella zona di confine tra la pianura e le colline
quasi interamente ricoperte di vigneti. Il bel centro storico si
sviluppa intorno alla piazza al centro della quale c'è una
grande fontana. Visitando il centro di Staufen in Brisgovia si può
osservare che le facciate di molte case presentano profonde crepe e in
alcuni casi notevoli distacchi di intonaco. Questo è dovuto al fatto
che nell'ultimo decennio il suolo della città si è alzato di circa 50
centimetri a seguito delle operazioni di foraggio di pozzi geotermici.
Verso sera si scatena un forte temporale e non resta altro da fare che
rifugiarsi nel camper. Il mattino dopo ha smesso di piovere, e
malgrado le condizioni meteorologiche si presentino instabili si
intravvede qualche raggio di Sole. Nel Medio evo Staufen in Brisgovia è
stato un feudo in possesso dalla stessa famiglia per cinque secoli e si
ritiene che il castello risalga all'inizio del XII secolo. Dopo
l'estinzione della famiglia il castello restò abbandonato per alcuni
decenni e venne distrutto all'inizio del XVII secolo. Per raggiungerne
le rovine si percorre un sentiero panoramico che, attraversando i
vigneti, permette di raggiungere la cima della collina da dove si può
osservare un bel panorama sulla città e le colline circostanti.
Il giorno seguente visito la città di Friburgo in Brisgovia. Il
centro storico si è rivelato
molto meno interessante di quanto speravo. Purtroppo Friburgo in
Brisgovia è stata intensamente bombardata e gran parte della città fu
rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale. Quello che rimane
della parte storica è situato a
ridosso delle colline, intorno alla cattedrale. Per raggiungere il
centro storico attraverso la bella piazza sulla quale si affaccia il
teatro. La cattedrale in stile gotico risale al 1200 ed è il simbolo
della città. Sulla stessa piazza si affaccia l'antico palazzo della
dogana, riccamente decorato. Lascio il centro storico attraverso una
delle poche porte della cinta muraria medievale ancora esistente,
la Martinstor, inizialmente costruita nel XIII secolo
e più volte ricostruita e modificata.
Nel pomeriggio mi sposto nella cittadina di Emmendingen, che dista
pochi chilometri e dove c'è una comoda area di parcheggio per i camper.
Verso sera faccio una passeggiata in città; dietro al signorile
edificio che fu il castello dei margravi (funzionari del sacro romano
impero), nel piccolo centro storico, o per meglio dire sulla piazza,
c'è una festa e ne approfitto per mangiare un bel piatto di... kebab!
Il centro non è molto esteso ma è carino e ben tenuto. La mattina
seguente vado a visitare le imponenti rovine della fortezza medievale
di Hochburg. La fortezza fu costruita nel XII secolo ma fu più volte
modificata in funzione delle nuove esigenze militari. Nel XVI secolo fu
trasformata in una fortezza con difese alla moderna, ma fu
definitivamente distrutta alla fine del XVII secolo. Resta comunque una
struttura estremamente interessante da visitare.
Terminata la visita ritorno verso il camper per pranzo. Purtroppo
mi aspetta una brutta sorpresa: la batteria che assicura il
funzionamento dei servizi è guasta e deve essere sostituita. Passo
parte del pomeriggio a cercare un negozio dove acquistare la batterie e
l'attrezzatura necessaria e a sostituire la batteria.
Il mattino seguente percorro la strada in direzione di Rastatt.
Personalmente non ho trovato molto interessante la pianura. Finalmente
arrivo a Rastatt dove si trova un imponente palazzo in stile barocco
risalente all'inizio del XVIII secolo. Purtroppo il palazzo si può
visitare solamente con visite accompagnate in tedesco e inoltre vengo
informato che all'interno è vietato scattare fotografie. Non mi va di
fare la visita di corsa, con una guida che parla tedesco, lingua di cui
non ho una perfetta padronanza. Mi accontento di qualche fotografia
dell'esterno e di una piccola passeggiata nei giardini a cui si può
liberamente accedere.
Dopo la visita di Rastatt mi dirigo verso le colline e verso la
foresta. Per merenda mi compro una bella fetta di torta
foresta nera e mi fermo appena possibile in un punto adatto ad una
piccola passeggiata nei boschi e a passare la notte.
L’indomani si percorre la “Schwarzwaldhochstraße”, ossia la
strada statale B500, che è il più antico e forse il più bel percorso
turistico della Foresta Nera. La strada si inerpica sulle colline ad
un’altezza tra gli 800 e i 1000 metri, offrendo viste stupende. Il
percorso è piacevole e presenta alcuni punti in cui una fermata è quasi
obbligatoria. Tra queste cito la zona del Mummelsee e l'altopiano che
si trova poco più avanti, da dove si ha una vista mozzafiato sulla
valle e sulle colline circostanti.
La Schwarzwaldhochstraße termina a Freudenstadt. Da qui si percorre
una strada che serpeggia sul fondovalle tra le colline. Nel pomeriggio
arrivo a Hornberg. Questo piccolo paese è legato ad un modo di dire
tedesco: "sono le cannonate di Hornberg". La frase viene usata
quando si annuncia qualcosa con grande enfasi, ma poi finisce senza
risultato. Vi sono molte versioni sull'origine di questo modo di dire,
nessuna delle quali è storicamente accertata. A Hornberg ne viene
periodicamente rievocata una e lungo la strada che sale sullo sperone
roccioso che domina il paese e sul quale è rimasta una delle torri
dell'antico castello medievale, è stato allestito un percorso con
cartelli che ripercorrono la vicenda. Il paese, in attesa della visita
del signore locale, aveva deciso di accoglierlo con salve di cannone. I
cittadini furono ingannati da nuvole di polvere che per vari motivi si
alzavano in lontananza lungo la strada e spararono inutilmente delle
cannonate. Quando arrivò il signore la polvere da sparo era finita.
Passo la notte a Triberg. Triberg è molto frequentata dai turisti
ed è famosa per gli orologi a cucù, uno dei simboli della Foresta Nera,
e per le cascate. Qui non può mancare la visita di qualche negozio
specializzato nella vendita degli orologi, dove sono esposti un gran
numero di pezzi. Le cascate di Triberg sono tra le più alte della
Germania e sono particolarmente scenografiche in quanto si sviluppano
su vari livelli formando alla base di ognuno piccole pozze
d'acqua. Si possono visitare percorrendo comodi sentieri attrezzati
lungo i quali scoiattoli e uccelli si avvicinato per elemosinare cibo.
Non distante da Triberg, nel paese di Schonach im Schwarzwald si
trova un'altra curiosità: uno dei più grandi orologi a cucù del mondo.
L'orologio occupa una intera casetta in muratura. All'interno della
casa si trova il meccanismo, quasi completamente in legno che oltre a
far funzionare l'orologio fa apparire il cucù all'ora e alla mezz'ora.
La destinazione seguente è il Titisee. Si percorre una parte della
così detta Strada degli orologi; lungo il percorso il paesaggio muta e
la foresta lascia il posto ad un bel panorama bucolico con le colline
meno ripide e ricoperte dai pascoli.
Arrivo al Titisee nel pomeriggio. Il lago si trova in un classico e
bel paesaggio montano. Fare una passeggiata sulla riva è molto
rilassante e piacevole. Dopo la passeggiata riprendo la strada che
attraversa le montagne in direzione di Lörrach, che tuttavia mi è parsa
meno interessate di quelle percorse fino ad ora. Ancora un pieno di
gasolio, un'ultima notte in un paesino vicino alla frontiera francese e
l'indomani si ritorna a casa.
Alcune fotografie
Qui puoi trovare alcune fotografie del viaggio. Per vedere tutte le
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